lunedì 16 luglio 2012

Storie da Torre del Greco

L'edificio che oggi va sotto il titolo di Santa Croce, fu costruito agli inizi dell'800 ad opera di don Vincenzo Romano con il denaro dei laici e sotto lo Jus-patronato dell'Università , di cui portava le insegne. La torre campanaria dell'antica parrocchiale di Santa Croce , dopo l'eruzione del Vesuvio del 1794 è assurta a simbolo della città, fu intorno a questo monumento , in parte seppellito ma non distrutto dalla lava incandescente del Vesuvio che i torresi decisero ricostruire la nuova città. .  Il campanile oggi rappresenta l'asse attorno a cui si muove tutta la città,sulle sue mura vengono esposti gli stendardi che preannunciano le maggiori feste cittadine.



Nella foto che segue è possibile vedere ciò che rimane di un fiume di lava. Se si percorre questa strada si può chiaramente vedere quello che è stato il percorso della lava durante una delle ultime eruzioni del Vesuvio


Nell'immagine successiva vediamo il monastero dei Francescani Minori, detto degli zoccolanti, costruito ad iniziare dell'anno 1578, con fondi provenienti da elemosine dei cittadini torresi. Il torrente lavico di quella eruzione dev...astò la chiesa annessa dedicata a Santa Maria delle Grazie,circondando quasi del tutto il convento. Nonostante tutto si scorge ancora una piccola parte della decorazione pittorica della grande volta a botte ,con motivi a grottesche, risalenti alla fine del sec. XVI, alcune delle parenti di quest'edificio sono completamente affrescate da
una sorta di enciclopedia illustrata degli episodi più significativi della vita di San Francesco ed altri santi ma purtroppo il monastero non è visitabile

--------


Le cento Fontane. E' impossibile non rimanere colpiti da questo monumento di origine piuttosto antica. Essendo proprio vicino al mare era inondato dalle onde in caso di tempesta così l'Università, che ne era padrona, dovette costruire un muro per proteggerlo. Ma nel 1547 il capitano Fabrizio Carafa ordinò di demolire tale muro che si trovava, secondo lui, abusivamente appoggiato alla fabbrica del castello ma il lavoro per la demolizione rimase sempre incopiuto poiché la popolazione si ribellò. Le fontanelle erano simbolo di grande civiltà poiché a tutti era consentito l'utilizzo dell'acqua gratuitamente. Nell'eruzione del 1794 la lava di fuoco si riversò nella zona, mutando il luogo in pietra vulcanica e allungandolo nel mare per parecchi metri formando il roccione della "Scarpetta", e distrusse anche le due fontane col mulino. L'acqua si disperse allora l'Università provvide a rintracciarla, eseguendo scavi nel sottosuolo della ripa, riuscendo dopo molti sforzi a rimettere il corso regolare dell'acqua.
Le cento fontane funzionarono sempre, si verificò un arresto soltanto nel 1943 - 44 a causa di eventi bellici, in quel periodo le fontane rimasero inattive per alcuni mesi. Successivamente, altri eventi videro protagoniste le fontane: l'acqua era inquinata per infiltrazione di alcune fogne e fu deviata in mare, la depurazione da parte del comune e infine l'altalenante abbandono in cui è giunta fino a noi oggi.





Nessun commento:

Posta un commento