domenica 25 agosto 2013

Le chiese abbandonate

A Utrecht (Olanda)  sono diventate case, in Germania dei parchi, a Nottingham (Inghilterra) dei pub: le chiese sconsacrate così come le fabbriche abbandonate vengono riutilizzate per soddisfare altre esigenze e non per pesare inutilemente sul suolo. Il discorso che riguarda queste strutture è analogo a quello già fatto precedentemente per le fabbriche abbandonate: appesantiscono la nostra amata terra e sono un costante rischio di dissesto idrogeologico da non sottovalutare viste le loro dimensioni.
Qualche piccolissimo progresso è stato fatto: a Napoli, dopo lunghi anni, è stata riaperta la famosa chiesa in cui venne battezzato il filosofo Vico (San Gennaro all'Olmo) ed è riutilizzata per esibizioni artistiche. A Salerno  è stato fatto un tentativo di  riapertura della chiesetta di via San Michele per ospitare un concerto di chitarra classica sfruttando l'ottima acustica della struttura.
Questi sono esempi da seguire ma sono ancora eccessivamente sporadici e occasionali. Sarebbe necessario che le amministrazioni prendessero una decisione seria e definitiva riguardo queste chiese che insieme alle fabbriche abbandonate e agli scheletri di cemento violentano il nostro territorio.  Ovviamente non tutte le chiese abbandonate possono essere recuperate perché alcune vivono in uno stato di degrado ormai irrecuperabile ma sarebbe bene, prima di appaltare altro suolo pubblico e di consacrarlo ad altro cemento, pensare di riutilizzare le zone che già sono state modificate in passato e che ora sono solo dimora per topi.


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