lunedì 7 maggio 2012

Rimozione

Di cultura la Campania, come la Sicilia, ne ha prodotta molta eppure sempre, costantemente sottovalutata. Da Parmenide a Saviano, la Campania potrebbe trovare la sua ennesima miniera d'oro nella letteratura che ha prodotto nel lungo e lento corso dei secoli. Se ciascuna provincia provvedesse a valorizzare il proprio patrimonio letterario saremo già un passo avanti.
A ciascuno il suo scriveva Sciascia ma si sa che in Italia si fa presto a dimenticare infatti a Salerno non è mai sorto un museo dedicato allo scrittore e poeta Alfonso Gatto caro amico di Eugenio Montale né un monumento, una struttura che rispecchi la grandezza della scuola eleatica; lo stesso discorso si ripete per un altro grande autore, pietra miliare della letteratura italiana: Eduardo De Filippo. L'ex senatore a vita non gode di alcun privilegio se non dell'attenzione votiva degli affezionati ascoltatori. Eppure un minimo di attenzione, di interesse e di partecipazione dovrebbe manifestarsi per coloro che hanno portato in alto il nome di questa terra.
Ma nun dà retta, ce sta chi ce penza recitava una canzone di Pino Daniale. Il punto è proprio questo: pensare sempre che ci sia qualcun altro che se ne occupi invece di assumerci singolarmente la responsabilità della svalutazione del nostro stesso patrimonio culturale.
Se al governo si sentono in diritto di discriminare ed eliminare dalla lettura di denominazione italiana autori meridionali è, in parte, anche colpa nostra perché noi non li rivendichiamo quanto basta.
Chiudo con le parole di Eduardo:
[...] ma fino a quando lo potete fare maestà? Fino a quando ve lo permette la gente! Ogni popolo ha il re che si merita e voi fate bene a fare quello che fate, continuate, tagliate teste, afforcate, la colpa non è vostra, è nostra maestà! [...]

Nessun commento:

Posta un commento